Popolazioni in movimento: cause ed effetti delle migrazioni dal Cono Sur

Come la conosciamo oggi, questa è una direttiva della vergogna. Chiedo all’Unione Europea di elaborare, nei prossimi mesi, una politica migratoria rispettosa dei diritti umani che permetta di mantenere questo slancio positivo per entrambi i continenti e che ripaghi una volta per tutte il tremendo debito storico che i paesi dell’Europa hanno nei confronti di gran parte del Terzo Mondo, chiudendo subito le vene ancora aperte dell’America Latina. Oggi le loro "politiche di integrazione" non possono fallire come hanno fatto con la presunta "missione civilizzatrice" al tempo delle colonie”

Questo è solo uno stralcio della lettera inviata da Evo Morales, presidente della Bolivia, ai governi europei, sulla direttiva del rimpatrio dei migranti. Quella di Morales è stata una iniziativa nuova, capace di tenere insieme passato e presente del rapporto tra Europa e America Latina e soprattutto capace di mettere al centro di tale rapporto la questione migratoria, che i governi europei affrontano come vicenda di ordine pubblico e di risorsa di sfruttamento e i governi latinoamericani come semplice “valvola di sfogo” per i loro problemi di politica interna e di economia.

Morales ci dice che le migrazioni rappresentano oggi una cruciale questione politica, che va ad intrecciarsi strettamente con le questioni sociali, economiche e di relazioni internazionali che caratterizzano l’attuale realtà storica del continente sudamericano. Per capire in profondità ciò che sta succedendo in America Latina, i conflitti in corso, le alternative proposte dai movimenti sociali, le iniziative di rottura intraprese anche dalle esperienze di governo come quella di Morales, dobbiamo assolutamente mettere a fuoco le origini, lo sviluppo, le conseguenze dei processi migratori che vedono i popoli del continente come protagonisti. Questi processi sono relativamente nuovi, nel senso che si sono sviluppati in maniera massiccia solo negli ultimi trent’anni, e hanno comportato trasformazioni decisive nella struttura sociale ed economica dei territori coinvolti, andando anche a costruire situazioni di conflitto e mutamenti importanti nei luoghi di arrivo, come il Nordamerica (basti pensare alle lotte dei latinosnegli Stati Uniti) e l’Europa.

Chiamando alla partecipazione tutte e tutti coloro che hanno voglia di dire la loro rispetto alle rispettive esperienze migratorie e di lotta per l’affermazione dei propri diritti, cercheremo di mettere a fuoco le questioni più attuali della stessa situazione dei latinoamericani nel nostro paese, a partire dalle molteplici diversità che la caratterizzano: dalle seconde generazioni ai problemi del lavoro, dai richiedenti asilo alla condizione di clandestinità, dalle discriminazioni al rapporto con i paesi di origine.  L’obiettivo del seminario è quindi quello di introdurre alcuni elementi di riflessione per fornire un iniziale inquadramento della situazione, per poi aprire il confronto nella prospettiva di rilanciare dei percorsi comuni.

Dopo una breve introduzione storica con Jean Baptiste Thomas (professore a Paris 12 di Storia del Latinoamerica), ci confronteremo con due generazioni che ci racconteranno la loro esperienza migratoria attraverso gli interventi di Maria Josephina Valverde, operatrice sociale e mediatrice culturale attiva nella provincia di Roma e con un attivista della Rete G2, per chiudere con un’intervento dell’avocato Mario Angelelli sulle direttive europee e le leggi italiane.

 

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