Category Archives: I tavoli

I sei di tavoli di discussione durante la tre giorni

Seminario beni comuni: report

CAMINANDO LA PALABRA  SEMINARIO Dalla difesa dei beni comuni ad una nuova democrazia della terra Hanno partecipato al dibattito: A Sud, Ecologia Politica, CRIC Colombia, Alianza Paiz, Rete No Turbogas di Aprilia, Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, Action, Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, Forum Permanente territoriale Ex Snia, Comitato di quartiere Pigneto/Prenestino, Associazione di amicizia con il popolo Mapuche  Il seminario è stato pensato come un momento di incontro delle realtà che in America Latina come in Italia difendono il territorio, i beni comuni ed i servizi di base resistendo contro politiche imposte dagli stati o dalle istituzioni sovranazionali. La riflessione che ci ha portato ad articolare il seminario nasce dalla considerazione che proprio dove esistono le più forti lotte locali per la difesa del territorio a volte riescono a nascere nuove forme di democrazie che ridefiniscono la partecipazione e i rapporti sociali. In tempo di crisi ambientale, alimentare, economica, finanziaria e politica molti governi implementano la costruzione di grandi opere e la privatizzazione dei beni comuni e dei servizi basici riproponendo di fatto il sistema che ha generato la crisi che il pianeta sta attraversando. Questa crisi è un effetto diretto della politica che l’Occidente per 500 anni ha portato avanti di rapina dei beni comuni e delle risorse degli altri popoli ma soprattutto di mancato riconoscimento dei loro saperi, della loro cultura e delle loro conoscenze tecniche. Il capitalismo in crisi ha bisogno di creare nuovi mercati per sopravvivere. I beni comuni, i territori e i servizi basici hanno rappresentato la frontiera dove il capitalismo trae nuove energie vitali. I giapponesi dicono che “crisi” si scrive con due ideogrammi: uno vuol dire problema, l’altro opportunità. Infatti, fino a dieci anni fa, nessuno si sarebbe mai immaginato di assistere, in America Latina, alla cacciata delle grandi multinazionali e alla sperimentazione di forme di autogoverno e gestione politica dal basso: ciò è stato reso possibile dalla mobilitazione attiva delle popolazioni nel campo della gestione dei beni comuni.E la difesa dei beni comuni ha portato in molti paesi anche alla necessità di mettere in discussione il contratto sociale, che per noi è rappresentato dalle Costituzioni: questo spiega perché in America Latina non hanno lottato solo per difendere i beni comuni ma hanno deciso di convocare nuove assemblee costituenti e successivamente referendum costituzionali.  Le nuove Costituzioni Latinoamericane riconoscono forme di democrazia che non sono solo rappresentative ma anche comunitarie: l’autogoverno come forma di gestione dei beni comuni. Riconoscono altre forme di organizzazione economica oltre quella privata (pubblica e comunitaria). Riconoscono il diritto della natura e la necessità del coinvolgimento delle popolazioni locali di fronte a progetti che incidono nel loro territorio. La nostra critica oggi deve partire dalla messa in discussione della crescita economica e all’attuale modello di sviluppo. I movimenti indigeni del continente latinoamericano, protagonisti anche dell’ultimo Forum Sociale di Belem ci stanno spiegando come non sia più possibile continuare ad immaginare la crescita economica come lo sviluppo sotto forma di crescita del pil perchè questo significherebbe continuare ad impoverire il pianeta, a erodere spazio riproduttivo e a non lascerebbe nulla per noi e per le generazioni future. I movimenti indigeni contrappongono a questo modello di sviluppo il concetto di  “buen vivir”. Un equilibrio tra le persone e tra le persone e la natura. Un nuovo equilibrio molto diverso dal precedente; uno si basa sulla solidarietà, l’altro sulla competitività. E la competitività uccide. Alcune proposte concrete di percorso si sono generate nel confronto del seminario:  la creazione di un percorso che ci porti a riappropriarci di ACEA, ex municipalizzata romana ora di fatto una grande multinazionale (con partecipazioni azionarie di Suez e di Caltagirone) responsabile della privatizzazione dei servizi idrici in molti territori italiani che sta investendo anche negli inceneritori e con tentacoli in diversi continenti tra cui l’America Latina (Honduras e Colombia). Partecipazione alle mobilitazioni contro il World Water Council di Istanbul Partecipazione alle mobilitazioni contro il G8 in Sardegna (8 – 10 luglio) Solidarietà attiva con le mobilitazioni contro la centrale Turbogas di Aprilia  

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Dalla difesa dei beni comuni alle democrazie della terra

In questi anni l’America Latina è stato il laboratorio privilegiato di sperimentazioni sulla difesa, il governo e l’autogoverno dei beni comuni indisponibili al mercato. Le lotte sociali ed indigene hanno avuto come aggregante la difesa dei beni comuni e la … Continue reading

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Formazione: diritto allo studio e difesa dei saperi

L’istruzione, la formazione e il diritto allo studio per tutti, dovrebbero rappresentare le fondamenta sulle quali costruire una società libera e consapevole. In buona parte del mondo contemporaneo – assoggettato ai dogmi della globalizzazione neoliberista – rappresentano invece un cruciale … Continue reading

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Dai diritti negati nelle Zone Franche all’autorganizzazione del lavoro nelle Fabbriche Occupate

Quanta america Latina abbiamo in ITALIA ?  Lo sapete che in Italia i diritti sindacali non sono per tutti? Lo sapete che in Italia non tutti i sindacati possono fare le assemblee? E quante imprese italiane hanno portato un po’ … Continue reading

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Popolazioni in movimento: cause ed effetti delle migrazioni dal Cono Sur

Come la conosciamo oggi, questa è una direttiva della vergogna. Chiedo all’Unione Europea di elaborare, nei prossimi mesi, una politica migratoria rispettosa dei diritti umani che permetta di mantenere questo slancio positivo per entrambi i continenti e che ripaghi una … Continue reading

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Sovranità alimentare, accordi commerciali e ruolo delle economie locali 

I flussi finanziari, milioni di euro che si aggirano per le borse internazionali, hanno determinato negli ultimi decenni i destini delle economie reali di molti paesi, sia del sud che del nord del mondo. Alla ricerca di dividendi sempre più … Continue reading

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